Le banche centrali, sia quella europea che la FED, e anche la Bank of England stanno alzando (o stanno pensando di alzare) i tassi di interesse.
L’aumento dei tassi di interesse è una manovra è necessaria per contenere il livello di inflazione.
Quando le banche centrali aumentano i tassi di interesse, naturalmente c’è un impatto importante sulla vita delle persone e delle aziende.
L’aumento dei tassi di interesse sui privati
Per prima cosa, a fare i conti con questa manovra di rialzo ci sono quelli che hanno un mutuo.
Se il mutuo è a tasso fisso, la rata mensile o semestrale non cambia.
Se il mutuo è a tasso variabile, possono considerare se passare al tasso fisso attraverso l’operazione di surroga presso un altro istituto di credito.
La decisione dipende dal capitale residuo (ancora da pagare) e dalla scadenza del mutuo, così come dalla situazione economica del mutuatario.
Normalmente però, chi accende un mutuo a tasso variabile, anche in un momento in cui i tassi sono bassi, trova un modo per tutelarsi: per esempio, può fare un mutuo “multiopzione”, in cui ogni tre, quattro o cinque anni può optare per il tasso, fisso o variabile, proprio in base all’andamento dei tassi di interesse; oppure può scegliere di tutelarsi acquistando un prodotto “cap”, che permette di fissare un tetto massimo del tasso di interesse variabile, oltre il quale non andare.
Il mutuo è un debito che si può estinguere anche anticipatamente. Per esempio quando vendiamo la casa per la quale avevamo contratto il mutuo, oppure perché abbiamo ricevuto una grossa somma di denaro (la liquidazione, un’eredità, una vincita alla lotteria, un premio aziendale) e preferiamo estinguere il debito, invece che investire quella somma.
Eppure, se la condizione economica lo permette e i tassi di interesse non sono eccessivamente alti, continuare a pagare il mutuo sulla prima casa ha dei vantaggi fiscali, cioè la detrazione di una parte degli interessi passivi.
L’aumento dei tassi di interesse sulle aziende
Per le aziende l’aumento dei tassi di interesse incide sul costo sostenuto per l’indebitamento, di qualsiasi natura: dallo scoperto di conto corrente al prestito per l’acquisto di macchinari o beni necessari all’attività dell’azienda.
Di contro però, se le aziende possono ricorrere ai finanziamenti attraverso il mercato obbligazionario, l’aumento dei tassi di interesse rende più appetibili le obbligazioni agli occhi degli investitori.
Infatti, l’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali ha un’influenza anche sul fronte degli investimenti.
L’influenza dell’aumento dei tassi sui mercati
Quando i tassi sono bassi, gli investitori tendono a preferire il mercato azionario, perché i titoli obbligazionari (sia di Stato che di aziende private) pagano dei rendimenti bassi.
La ripresa dei tassi di interesse dovrebbe invece far aumentare il mercato obbligazionario, a discapito di quello azionario.
Ma questa è una regola molto generale, bisogna tenere conto di numerose variabili. Prima di tutto la costante instabilità e volatilità dei mercati, oltre che all’ingresso di nuovi strumenti di investimento e speculazione, come le criptovalute, e, non ultimi, gli scenari politici.
Se poi pensiamo a quanto le informazioni viaggiano velocemente attraverso i social media (primi fra tutti Reddit e Twitter, per quanto riguarda le notizie su titoli, mercati, annunci di operazioni societarie) questo rende il mondo degli investimenti, oggi, decisamente più intricato, rispetto soltanto a quindici anni fa.