La storia d’amore tra l’Italia e il denaro contante continua a essere infinita: con il recente decreto si pensava che ci saremmo avviati verso una società un po’ più cashless, e invece sembra che la decisione sia rimandata.
La Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia due giorni fa hanno votato contro il limite di 1000€ previsto dal decreto, in merito all’uso del contante in Italia a partire dallo scorso 1 gennaio. Il limite è così tornato a quello del 31 dicembre 2021, cioè 2000€.
Ecco due articoli e podcast in cui avevamo parlato delle limitazioni all’uso del denaro contante in Italia.
Il borsellino elettronico
Qualche anno fa sono stata in Kenya e ho notato che si poteva comprare un caffè o il quotidiano da un chioschetto sulla strada, e pagare digitando un messaggio di testo molto semplice che comprendeva il codice del venditore a cui si inviavano i soldi e l’importo da pagare.
L’importo veniva addebitato dal borsellino elettronico del cliente e accreditato su quello del venditore.
Avete mai provato a pagare un caffè o un quotidiano con un borsellino elettronico, in Italia?
In certi paesi ATM e banche sono difficilmente raggiungibili per chi abita in zone lontane dalle città. Inoltre il trasporto è reso difficile oltre che dai costi, anche dalla condizione delle strade. Per questo la velocità di diffusione dei pagamenti elettronici è davvero impressionante.
In Italia, nonostante una rapida diffusione degli ultimi anni, le persone sembrano ancora molto legate al denaro contante.
Se vivete in Italia fateci caso: scoppia una bufera ogni volta che il Governo abbassa il limite di importo per i pagamenti in contanti.
I detrattori dei pagamenti elettronici sostengono che questi siano un mezzo con cui controllare i cittadini, poiché le operazioni sono ovviamente tracciate.
Lo scopo del Governo è quello di combattere l’evasione fiscale, che resta il male più grande del nostro paese.
Le limitazioni all’uso del contante
Una cosa è certa: la strada verso la riduzione del contante è ancora lunga.
Già nel luglio del 2020 il limite di contante era stato abbassato a 2000€ e il primo gennaio 2022 è entrato in vigore il nuovo limite ridotto a 1000€. Che però, come sappiamo, è stato bocciato, ripristinando il precedente.
La variazione degli importi per i pagamenti in contanti, che in vent’anni è passata da punte massime di 12.500€ del Governo Berlusconi nel 2002, a quelle minime di 1000€ del Governo Monti nel 2011, di fatto non è stata accompagnata da un cambio di mentalità.
Gli italiani hanno vissuto queste misure via via sempre più stringenti come una specie di dittatura, e non come un efficace contrasto all’evasione fiscale e all’economia sommersa.
Al punto da preferire il contante per non sentirsi controllati da un immaginario Grande Fratello bancario.