Se studi la lingua italiana e vuoi capire meglio il Belpaese e gli italiani, ecco 5 film sull’Italia che devi conoscere.
Puoi approfittare dei giorni di festa per recuperarli sulle piattaforme streaming oppure in televisione.
Non è facile scegliere 5 film sull’Italia: ce ne sono tantissimi.
L’Italia ha un patrimonio cinematografico che va dal neorealismo al cinema dei nostri giorni; e passa per la commedia all’italiana, che è sicuramente il genere più rappresentativo.
Proverò a spiegarti perché secondo me i 5 film che ho scelto sono importanti per capire l’Italia e gli italiani.
Prima della visione: qualche consiglio
Se non hai almeno un livello B2 di italiano per stranieri (intermedio-avanzato), prima di vedere il film, ti consiglio di leggere (nella tua lingua) la trama e le caratteristiche dei personaggi.
Se hai un po’ di tempo a disposizione, puoi vedere il film nella tua lingua e poi rivederlo in italiano. Tutto questo ti dà l’opportunità di conoscere già gli intrecci della storia, così, durante la seconda visione, puoi concentrarti meglio sulla lingua italiana della pellicola.
Sempre durante la seconda visione in italiano, puoi impostare anche i sottotitoli in italiano, così puoi abbinare i suoni alle parole scritte sullo schermo.
5 film sull’Italia che gli stranieri devono conoscere
- Il pranzo della domenica
- Ferie d’agosto
- Parenti Serpenti
- Caro Diario
- Lo chiamavano Jeeg Robot
Il pranzo della domenica (Carlo Vanzina, 2003)
Il primo dei 5 film sull’Italia che tutti gli stranieri devono conoscere è Il pranzo della domenica di Carlo Vanzina.
Il pranzo della domenica mette in scena le dinamiche all’interno di una famiglia italiana: una madre vedova, tre sorelle, i loro rispettivi mariti e figli e i problemi legati ai soldi, agli affetti, alla vanità.
Nonostante gli scontri e i disaccordi tra i membri della famiglia, la madre riuscirà a trovare il modo di riunirli.
Il film mi piace perché credo che Carlo Vanzina (regista) e suo fratello Enrico (sceneggiatore) siano stati tra i pochi a raccontare i cambiamenti della società italiana, nel momento in cui questi cambiamenti stavano accadendo.
E Il pranzo della domenica non fa eccezione.
Spesso criticati sia dal pubblico che dalla critica, ci sono battute tratte dai film di Carlo ed Enrico Vanzina che gli italiani sanno a memoria e citano regolarmente.
Ferie d’agosto (Paolo Virzì, 1996)
Regista e sceneggiatore apprezzatissimo in patria e all’estero, nella sua lunga carriera Paolo Virzì non ha mai sbagliato un film.
Ferie d’agosto è uno dei suoi primi film in cui racconta le vacanze nella suggestiva isoletta laziale di Ventotene, di due gruppi di persone molto diverse tra loro.
Dalle loro relazioni private e dai loro scontri, emergono chiaramente due modi di vivere la vita pubblica, identificando due visioni politiche ancora oggi ben presenti in Italia.
Nel 2023 è uscito il sequel, Un altro ferragosto. A distanza di quasi trent’anni, è un ritratto sempre lucido (e amaro) dell’Italia di oggi.
Parenti Serpenti (Mario Monicelli, 1992)
Considerato uno dei padri della Commedia all’italiana, Mario Monicelli scrive e dirige Parenti Serpenti a quasi 80 anni.
Durante il periodo delle feste di Natale, quattro fratelli con le rispettive famiglie si ritrovano a casa dei genitori anziani. L’atmosfera sembra armoniosa e allegra fino al pranzo del 25 dicembre, quando la madre annuncia che lei e il marito non possono più vivere da soli e che andranno a stare da uno dei figli. Lei non vuole scegliere e lascia la decisione ai figli.
Naturalmente questo annuncio scatena tra i fratelli, le sorelle, i cognati e le cognate, un discussioni, litigi, rivendicazioni, e fa emergere conflitti e segreti che negli anni erano rimasti nascosti.
Il film affronta una tematica che oggi, con l’invecchiamento della popolazione, è sempre più attuale: prendersi cura delle persone anziane, compresa l’ipocrisia di chi non vuole che i genitori vadano in una casa di riposo “per paura di quello che dice la gente“.
Caro Diario (Nanni Moretti, 1992)
Nanni Moretti è un regista divisivo: o lo ami o lo odi. Per me è uno degli autori più visionari che abbiamo in Italia.
Caro Diario è il racconto semi-autobiografico diviso in tre capitoli, dove Moretti descrive i suoi pensieri sulla vita, la malattia, l’umanità che ci circonda.
Caro Diario, premio per la miglior regia al Festival di Cannes, è un film che anche gli studenti di livello B1 possono vedere. Infatti, i dialoghi sono abbastanza chiari e mai troppo veloci, e le scene di una Roma deserta d’estate e delle splendide isole Eolie (metafora di viaggio di un moderno Ulisse) rendono la visione ancora più coinvolgente.
Lo chiamavano Jeeg Robot (Gabriele Mainetti, 2015)
Tra i 5 film sull’Italia che gli stranieri devono conoscere non può mancare Lo chiamavano Jeeg Robot, rivisitazione dei film di supereroi, ambientata nella periferia romana.
Il film è unico nel suo genere. Prima di Gabriele Mainetti, c’era stato Gabriele Salvatores (il regista del film premio Oscar Mediterraneo) con Nirvana (1997) ad avere esplorato il genere fantascientifico, ma era rimasto un esempio isolato.
Lo chiamavano Jeeg Robot è uno dei pochi film che mostra una Roma più periferica e lontana dai “luoghi comuni” del centro storico; mescola sapientemente la violenza, l’amore, l’avidità e la voglia di fama diffusa dai social, in un film che dopo pochi anni fa già parte del nostro immaginario collettivo.
Se ti piace leggere di cinema, ne ho parlato anche qui.