Il passato remoto e il passato prossimo indicano un’azione conclusa nel passato.
Se studi italiano per stranieri, oggi vediamo la differenza tra questi due tempi.
Se io dico:
- La prima volta che andai negli Stati Uniti fu nel 1992, in piena campagna elettorale per le presidenziali.
- La prima volta che sono andata negli Stati Uniti è stato nel 1992, in piena campagna elettorale per le presidenziali.
Nella prima frase questa esperienza è percepita come distante dal presente, mentre nella seconda frase l’evento è sentito in modo più vicino, perché probabilmente mi ha lasciato un ricordo piacevole o comunque degli effetti sulla mia vita di oggi.
In questi casi aggiungere un po’ di contesto è sempre utile:
- La prima volta che andai negli Stati Uniti fu nel 1992, in piena campagna elettorale per le presidenziali. Ci tornai altre quattro volte negli anni successivi ma poi decisi che avrei voluto visitare altri luoghi.
- La prima volta che sono andata negli Stati Uniti è stata nel 1992, in piena campagna elettorale per le presidenziali. Da quella esperienza mi sono appassionata alla politica estera e continuo ancora oggi a seguire le elezioni americane.
La differenza tra questi due tempi verbali è la distanza psicologica che un evento ha sul presente, e non la distanza cronologica.
Infatti, una cosa può essere successa duemila anni fa, ma se ne percepiamo i suoi effetti sul presenti, allora possiamo raccontarla al passato prossimo.
Per esempio: Il moderno prelievo sulle successioni è nato in Francia nel 1704, quando in Italia già c’erano state la vigesima hereditatum dell’imperatore Augusto nel 7 d.C. e alcuni tributi più recenti, come il quintello veneziano del 1565.
Italiano per stranieri: uso del passato remoto
Il passato remoto si usa principalmente quando si scrivono articoli, saggi, romanzi, quando si vuole raccontare qualcosa di distante.
In Toscana e in alcune regioni del Sud è molto diffuso anche nel parlato.
Chi studia italiano per stranieri a livello avanzato (livello B2) si avvicina allo studio del passato remoto prima di tutto per riconoscerlo quando inizia a leggere testi letterari o alcune biografie di personaggi storici.
In alcuni casi, come i religiosi e le religiosi, il passato remoto si inizia a studiare al livello B1, perché presente in tutti i brani della Bibbia.
Naturalmente è importante fissare le coniugazioni regolari e irregolari.
Italiano per stranieri: praticare il passato remoto e il passato prossimo
Un consiglio che do spesso ai miei studenti e alle mie studenti di italiano per stranieri è di lavorare su un testo al passato remoto, come segue:
- sottolineare i verbi al passato remoto;
- coniugare il verbo per ogni soggetto;
- Se si tratta di verbi irregolari, trovarne alcuni con la stessa irregolarità;
- per ogni verbo specificare l’infinito e il participio passato
- trasformare i verbi al passato remoto in verbi al passato prossimo
- leggere i due testi a voce alta
- scrivere le proprie impressioni sui due testi
In questo modo si possono praticare tutti e due i tempi verbali (e ripassare i participi passati irregolari).
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Alcune risorse didattiche utili
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