Se sei stranier* e vivi e lavori a Roma, avrai sicuramente sentito l’espressione “Dàje!“.
Si tratta di un’espressione tipica dialettale romana che si usa in tutti gli ambienti, compresi quelli di lavoro, e in alcuni casi viene introdotto anche in contesti formali (per sciogliere un po’ il ghiaccio o la tensione).
A livello internazionale questo intercalare (filler word) è diventato famoso grazie alla dichiarazione di Josè Mourinho quando è stato annunciato che avrebbe allenato la squadra di calcio A.S. Roma.
Sembra infatti che abbia messo in crisi i giornalisti di Sky Sport UK.
Forma e uso di “Daje!”
E’ formato dall’imperativo del verbo dare (dà) e dal pronome je, che nel dialetto romanesco indica i pronomi oggetto indiretti ‘gli’ o ‘le’.
Il suo uso come esclamazione ha molti significati che dipendono dal contesto e dall’intonazione.
Prima di tutto c’è l’uso esortativo (che è quello usato da Mourinho): Dàje! vuol dire Forza! Ce la facciamo! Vinciamo!. Lo usiamo in tutte quelle situazioni in cui dobbiamo incoraggiare e dare fiducia a qualcuno prima che faccia qualcosa di importante.
Lo usiamo anche se vogliamo incoraggiare noi stessi prima di una prova importante. Allo stesso modo, possiamo usarlo per esprimere la nostra gioia dopo un successo ottenuto.
Può avere anche delle connotazioni negative.
Se per esempio vogliamo dire a una persona di sbrigarsi, o di fare più velocemente qualcosa, usiamo Daje! con un’intonazione più aggressiva.
Se invece una persona ci sta facendo arrabbiare perché continua a parlare o fare una cosa che gli avevamo detto di non dire o non fare, allora gli diciamo “E daje!“, con una voce infastidita.
Se la persona continua ancora a dire o a fare quello che gli avevamo già detto e ripetuto di non dire e non fare, allora diciamo, ancora più infastiditi: “Aridaje!“
Negli ultimi anni, si è diffuso anche con un significato di “ok, va bene“. Per esempio, se ti propongo di vederci alle 8 di mattina per andare al mare, tu mi rispondi: Dàje con un tono normale.
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Che aspetti?!? Dàje!