Lunedì 24 gennaio inizieranno le votazioni per le elezioni del Presidente della Repubblica italiana, in vista della scadenza del settennato di Sergio Mattarella, prevista per il 3 febbraio 2022.
In questi giorni sto facendo un po’ di ricerche per i nuovi contenuti (che troverete prossimamente nella sezione) e che naturalmente vorrei dedicare alla massima carica istituzionale.
Proverò a raccontarvi alcuni particolari momenti di crisi che l’Italia ha attraversato e la scelta, da parte del Presidente in carica, di ricorrere a un governo tecnico.
Proprio come ha fatto Sergio Mattarella con il Governo Draghi lo scorso febbraio, o come fece Giorgio Napolitano nel 2011, con il Governo Monti.
In questo articolo invece voglio parlarvi dei verbi del Presidente.
I verbi del presidente
Ho ascoltato il podcast Romanzo Quirinale (disponibile su Spotify) del giornalista Marco Damilano che fa un excursus molto interessante sulla storia d’Italia attraverso i Presidenti che si sono succeduti al Quirinale.
In particolare, nel terzo episodio si parla dei “verbi del Presidente”.
Ecco il pezzo:
“Il Presidente della Repubblica può inviare messaggi alle Camere, autorizza i disegni di Legge, promulga le leggi, emana i decreti, indice le elezioni e i referendum, nomina i senatori a vita e i giudici della Consulta, ratifica i trattati, accredita i diplomatici, presiede il Consiglio Superiore della Magistratura e il Consiglio Supremo di Difesa, dichiara lo stato di guerra, può concedere la grazia e commutare le pene, conferisce le onorificenze.
Autorizza, promulga, emana, indice. E poi: nomina, ratifica, accredita, presiede, dichiara, conferisce: sono i verbi del Presidente. (Luigi, ndr) Einaudi li riassumeva in tre: consigliare, incoraggiare, avvertire.“
(Tratto da Romanzo Quirinale Marco Damilano Ep.3 Il sogno dell’uomo forte)
Articoli disponibili
Potete leggere anche l’articolo e scaricare le attività didattiche sul Presidente Carlo Azeglio Ciampi, ex Governatore della Banca d’Italia, ex Presidente del Consiglio di un governo tecnico, il suo mandato da Presidente della Repubblica fu caratterizzato dal passaggio della lira all’euro.