Il bitcoin è una moneta elettronica nata nel 2009 e basata sulla tecnologia blockchain, ossia un registro gestito direttamente dai partecipanti di una rete.
Ogni transazione è validata dai membri della rete e non da una banca centrale.
Per praticare l’abilità di comprensione orale del testo, scarica le attività didattiche e ascolta i podcast (speaker Marco Chiappini).
Oltre alla decentralizzazione delle informazioni, questo sistema consente la tracciabilità e la trasparenza dei trasferimenti, e quindi la possibilità di risalire a tutta la catena di operazioni; nonché la loro immutabilità, poiché qualsiasi variazione può avvenire solo e soltanto con il consenso di tutti i membri della rete.
Ma in cosa consiste la tecnologia blockchain?
Si tratta di un grande libro mastro contenente i vari conti con relativi saldi, espressi in bitcoin.
Chi vuole inviare del denaro a qualcuno, crea un messaggio che firmerà con una chiave crittografica che garantisce l’autenticità e l’attendibilità della transazione.
La chiave crittografica è unica, segreta, collegata alla firma del mittente e impossibile da copiare e da riutilizzare su altre transazioni.
Il movimento di denaro viene inviato a tutti i membri della rete che fanno anche da validatori, garantendone così l’autenticità.
NFT, Non-Fungible Token
L’autenticità digitale della tecnologia blockchain è ciò che ha permesso lo sviluppo dei Non-Fungible Token, meglio noti con il loro acronimo NFT, o con il nomignolo di nifty, e di cui si è sentito molto parlare, soprattutto nel mercato dell’arte.
Gli NFT sono dei contenuti digitali intangibili (intoccabili, protetti) e non replicabili: potrebbero esserci tante copie uguali, ma i non-fungible token diventano unici grazie alla certificazione blockchain.
Un esempio? Anche più di uno
I video che riprendono qualche azione particolare durante le partite dell’ NBA; il primo tweet di sempre, scritto di pugno proprio dal fondatore del noto social network cinguettante; un collage di cinquemila opere digitali, contenute in un file JPEG e battuto dalla nota casa d’aste Christie’s.
L’acquirente, che ha pagato 69,3 milioni di dollari per un file JPEG, sembra essere il proprietario del più grande fondo di NTF al mondo.
Canzoni. Video. Gif. Tweet. Opere digitali.
Chissà se i nifty si riveleranno una bolla oppure un valido supporto per la protezione del diritto d’autore?
Nell’attesa di capirlo, dobbiamo però riflettere sull’impatto ambientale che l’esistenza e il funzionamento di bitcoin, blockchain, NFT (e di tutto il mondo digitale che ci circonda e ci facilita la vita di ogni giorno) hanno sull’energia elettrica necessaria.
Perché quella non è replicabile all’infinito.