L’Italia è tradizionalmente un popolo di risparmiatori. Eppure i risparmiatori italiani continuano a faticare parecchio a capire i piani di risparmio, che consentono di investire piccole somme mensili a partire da 50€.
Per praticare l’abilità di comprensione orale del testo, scarica le attività didattiche per più livelli e ascolta il podcast (speaker Marco Chiappini).
Beh, direte voi, magari hanno cifre più grandi.
Certo. Ma un piano di risparmio ti permette di andare a piccole dosi in mercati dove normalmente non ti avventuri da solo.
E c’è di più: tu investi sempre la stessa cifra, ogni mese, e questo ti consente di mediare i prezzi.
E abbassare il rischio.
Avete presente il panico da crollo della Borsa?
Ecco, chi ha uno o più piani di risparmio in portafoglio può stare relativamente tranquillo, perché quelle 50€ le investirà in un mercato al ribasso, e per questo comprerà più quote e a un prezzo più conveniente.
Sul lungo termine, almeno cinque anni, ti sarai messo da parte un gruzzolo su cui avrai realizzato un rendimento soddisfacente.
I piani di risparmio sono trasversali, vanno bene per tutti.
Per chi i soldi ce li ha, perché diversificano il suo portafoglio.
E per chi i soldi non ce li ha, perché sono una specie di risparmio forzoso.
E allora perché gli italiani sono così attaccati alle forme tradizionali di risparmio?
Perché gli italiani non amano il cambiamento.
Nella maggior parte dei casi seguono ancora i consigli dei padri, senza considerare che i tempi sono cambiati.
E di parecchio.
Alcuni, addirittura, in nome della tradizione di famiglia, aprono il libretto di risparmio al figlio o al nipote.
Senza pensare che un neonato di oggi, forse da adulto non avrà alcuna posizione pensionistica.
Allora perché non aprirne una a suo nome, appena nato, e sotto forma di piano di risparmio?