Il denaro non dorme mai, come dice Gordon Gekko in Wall Street, e non va nemmeno in vacanza.
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Agosto come da tradizione è un mese vacanziero, ma è sempre piuttosto movimentato sul fronte della finanza e della politica.
Oggi vi racconto cosa successe in quel caldo agosto del 2011, quando il governo Berlusconi era agli sgoccioli e tentò di mettere una toppa alle richieste della BCE con una manovra finanziaria che annunciò la sera di venerdì 12 agosto. Verso le 10.
Venerdì. 12 agosto. Verso le 10. Di sera.
Quando noi italiani, dalla notte dei tempi, siamo alle prese con borse frigo e borsoni da mare.
Figuratevi se pensiamo pure alla Borsa.
Luglio, col bene che ti voglio
L’Europa chiede all’Italia il pareggio di bilancio entro l’anno 2014 (siamo nel 2011), necessario per ridurre il debito pubblico.
La riduzione del debito pubblico è necessaria affinché i soldi che lo stato italiano deve pagare a titolo di interessi possano destinarsi alle iniziative per i cittadini e le imprese.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Ministro del Tesoro Giulio Tremonti ricorrono a una manovra finanziaria di 47 miliardi, che però non basta a mettere a freno l’ondata di speculazioni che sta per abbattersi sui mercati italiani.
A questo si aggiungono gli inasprimenti dei rapporti tra il governo, le opposizioni e le parti sociali.
Giovedì 4 agosto: anticipare i tempi del risanamento
Nonostante le rassicurazioni della manovra appena rilasciata, l’Europa richiama nuovamente l’Italia per accelerare i tempi di raggiungimento del pareggio di bilancio.
L’incertezza è particolarmente alta e la crescita economica dell’area euro è in decelerazione. (…) Anche per l’Italia, come gli altri Paesi dell’area euro, le riforme strutturali sono necessarie, e in particolare occorre anticipare i tempi del risanamento fiscale.
Sono le parole del Presidente della BCE Jean-Claude Trichet a pesare come un macigno sulla Borsa di Milano che lascia sul terreno più del 5%. Nella stessa giornata, Piazza Affari è alle prese un problema nella distribuzione dei dati attraverso alcuni canali di informativa, ma nonostante i problemi di diffusione dei dati, i mercati hanno continuato a funzionare regolarmente.
Lo spread tra Bpt e Bund tedeschi si attesta a 390,2 e supera il record negativo di 390 punti base, toccato il giorno prima.
Pochi mesi dopo, il 9 novembre 2011, lo spread sarebbe arrivato a toccare il record negativo di 575.
Mercoledì 10 agosto: un’altra giornata di passione
La seduta di mercoledì 10 agosto è – secondo il Sole 24 Ore – un’altra giornata di passione per le Borse europee.
Dalla Francia soffia il vento del panico da vendite, dopo alcune voci su un possibile declassamento della Francia da parte di S&P e Moody’s. Oltre al debito sovrano, anche la solidità del sistema bancario d’Oltralpe è in affanno. Le indiscrezioni su una crisi di liquidità di Societè Genèrale fanno sprofondare il titolo del 20%, trascinando gli altri titoli dello stesso comparto.
A fare da fanalino di coda in Europa è Piazza Affari che perde il 6,65%. Anche in Italia sono i titoli del credito a soffrire dell’ondata incontrollata di vendite.
Soffre anche Wall Street dove non basta l’annuncio della Fed di continuare a mantenere i tassi di interesse vicino allo zero per i successivi due anni. L’indice Dow Jones, infatti, chiude in calo del 4,63%.
Venerdì 12 agosto: la preoccupazione di Napolitano
In un clima già difficile da punto di vista economico e finanziario, si acuiscono i contrasti tra le parti politiche e sociali, destando più di qualche preoccupazione al Capo dello Stato, all’epoca Giorgio Napolitano.
Secondo una nota diffusa dal Quirinale
Il Capo dello Stato, che nel corso di tutti i colloqui svoltosi ieri e oggi si è ispirato alle preoccupazioni ed esigenze più volte espresse negli ultimi tempi, è ora in attesa delle deliberazioni che il Consiglio dei Ministri adotterà per far fronte ai gravi rischi emersi per l’Italia in conseguenza delle tensioni sui mercati finanziari, e per corrispondere alle attese delle istituzioni europee. (…) Il Presidente Napolitano ha espresso in particolare l’auspicio che prima e dopo le deliberazioni del Consiglio dei Ministri si sviluppi il confronto più attento, aperto alle proposte di tutte le forze politiche e sociali che, come già ieri in Parlamento, appaiono consapevoli delle comuni responsabilità nell’attuale delicatissimo momento.
Alle 19 della stessa giornata viene convocato il consiglio dei ministri per l’esame di provvedimenti urgenti in materia finanziaria, anticipando di alcuni giorni l’incontro che era già stato fissato per giovedì 18 agosto.
La data del 18 agosto si percepisce come troppo lontana. Inoltre, il vertice di Palazzo Chigi si tiene a Borse chiuse, e a ridosso del fine settimana, quindi con due interi giorni di stop alle contrattazioni e a ulteriore manovre speculative.