Delle tre cantiche della Divina Commedia, Inferno, Purgatorio, e Paradiso, l’Inferno è decisamente quella più interessante.
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Vediamo com’è strutturato e quali anime dannate Dante vi colloca.
Il viaggio inizia in una selva oscura, un bosco buio che conduce al vestibolo o antinferno, cioè l’ingresso della parte più bassa dell’aldilà.
Gli ignavi e il Limbo
Quasi subito Dante incontra gli ignavi, i peccatori che non hanno mai preso una decisione nella vita e per Dante sono talmente colpevoli che non meritano nemmeno di stare all’inferno.
Nel primo cerchio c’è il Limbo, ci sono persone brave e buone (i virtuosi) che sono nate prima del Cristianesimo e quindi non sono state battezzate.
Gli incontinenti
Dal secondo al quinto cerchio ci sono gli incontinenti, coloro che pur avendo avuto buoni sentimenti non sono stati capaci di contenerli, e le loro passioni li hanno portati alla morte.
Dante suddivide gli incontinenti in:
– lussuriosi, che hanno preferito l’amore carnale a Dio,
– golosi, che hanno commesso peccati di gola,
– avari e prodighi, i cui peccati sono opposti ma strettamente legati al denaro. Gli avari sono quelli che non vogliono spendere i soldi, nemmeno per le cose necessarie, e i prodighi sono quelli che ne spendono troppi, anche per le cose inutili.
– iracondi e accidiosi, i primi sono quelli che si arrabbiano in modo violento, e gli altri sono quelli che non si interessano di nulla.
Nel sesto cerchio, racchiuso tra le mura della Città di Dite, sorvegliata da una moltitudine di diavoli, ci sono gli eretici, cioè quelli che rinnegano la dottrina religiosa a cui un tempo avevano creduto.
Mercoledì prossimo ci addentreremo negli ultimi tre cerchi dell’infernali.
Non mancate!
Ascolta il podcast (voce e musica di Marco Chiappini)